Alla crisi energetica si aggiungono le urgenti instabilità e le gravi tensioni derivanti dal conflitto in Ucraina che contribuiscono ad un’ennesima evoluzione del mercato delle energie. L’odierno contesto politico-economico internazionale sta inesorabilmente aumentando la domanda del fotovoltaico ed è destinata ad impennarsi ulteriormente sulla scia degli impegni di decarbonizzazione e della necessità di una maggiore sicurezza degli approvvigionamenti energetici capaci di soddisfare interamente il fabbisogno italiano ed europeo.
Ma cosa sta succedendo nella filiera produttiva?
Il responsabile della ricerca sul fotovoltaico dell’Istituto per le energie rinnovabili di Eurac Research, David Moser, ha dichiarato: “La capacità di produzione annuale di moduli fotovoltaici dovrebbe mantenersi globalmente a circa 1.000 GW entro la fine del 2030 ma, nonostante la crescita prevista, l’offerta non riuscirà comunque a tenere il passo della domanda determinando prezzi elevati dei moduli”.
All’origine del problema ci sono soprattutto i tempi lunghi e le difficoltà nello sviluppo e miglioramento della capacità produttiva del silicio policristallino, la materia prima fondamentale alla base dei moduli fotovoltaici. Pensare di avviare una nuova produzione di polisilicio risulta molto più costoso e ci vogliono almeno 18-24 mesi dopo la fase di pianificazione prima di avere dei risultati significativi. E tempi ancora più lunghi ci vorrebbero probabilmente in altre parti del mondo; sicuramente non in Europa dove l’unico produttore di silicio policristallino si trova in Germania ma copre solo pochi punti percentuali del fabbisogno complessivo.
La domanda dei moduli fotovoltaici è circa il 25-30% più alta di quello che l’industria può fornire e circa il 30% dei moduli prodotti attualmente prodotti non lascia mai la Cina, ciò vuol dire che il resto del mondo si contende il restante 70% dei componenti.
La Cina resta un player cruciale del settore
Potenziare la capacità produttiva negli impianti più efficienti grazie ai costi ridotti e alla notevole velocità di produzione potrebbe risultare la mossa più intelligente visto e considerato che dalla Cina provengono la stragrande maggioranza di tutte le forniture mondiali. Basti pensare che il presidente cinese Xi Jinping si è impegnato a portare la potenza fotovoltaica ed eolica totale della Cina ad almeno 1.200 GW entro il 2030. Inoltre hanno annunciato che sono in corso i lavori per lo sviluppo del più grande progetto a energie rinnovabili della storia: un mega-parco solare ed eolico da 450 GW nel Deserto del Gobi (Mongolia).
L’ipotetico investimento cinese dovrebbe cominciare ad avere effetti concreti solamente nel biennio 2023-2025. Fino a quel momento è probabile che qualsiasi produzione aggiuntiva di moduli fotovoltaici ottenuta spremendo la capacità esistente sarà subito assorbita. Dunque è facile prevedere che i prezzi dei moduli siano destinati a rimanere a livelli elevati anche nell’arco dei prossimi anni salvo sorprese. A tal proposito, Alessandro Barin, amministratore di FuturaSun, l’unico produttore italiano di moduli fotovoltaici con impianti in Cina, ha dichiarato: “Pur con i rincari dei moduli, con gli aumenti ancora più alti delle bollette elettriche i tempi di rientro dell’investimento sono comunque contenuti o addirittura più veloci di due anni fa, quando i moduli costavano il 30% in meno”.
Le imprese possono difendersi con il fotovoltaico
In attesa di nuovi e positivi sviluppi, l’attuale crisi obbliga le imprese italiane a difendersi usufruendo di energie rinnovabili come il fotovoltaico, soprattutto per chi si occupa di produzione industriale e agricola. Il Governo sta cercando di rimediare attraverso nuove misure economiche erogabili attraverso bandi (PNRR), agevolazioni fiscali (credito d’imposta fino al 51%) e la semplificazione del procedimento per ottenere ed installare nuovi impianti fotovoltaici; sottratti gli impedimenti e numerosi iter burocratici, tali interventi assumeranno la forma di un lavoro di manutenzione ordinaria che permetterà di scavalcare permessi e complesse autorizzazioni. Il tutto riguarderà impianti con potenza fino a 200 kWh ma restano sempre delle eccezioni in aree di particolare vincolo storico e paesaggistico.
Senergie è al fianco delle aziende per la progettazione e realizzazione di sistemi fotovoltaici ad alta efficienza con il fine di promuovere la sostenibilità energetica. Supportiamo le imprese per l’ottenimento di finanziamenti e agevolazioni, affiancandole in ogni fase progettuale.